come compensare recuperare minusvalenze

Come compensare e recuperare le minusvalenze nel 2025 con i tuoi investimenti

Nella gestione del proprio portafoglio di investimenti sarà capitato anche a te almeno una volta di dover gestire una minusvalenza.

Minusvalenza è sinonimo di perdita: quando vendi un titolo che ha un valore inferiore rispetto a quello di acquisto generi una minusvalenza. Una minusvalenza però ti attribuisce un beneficio fiscale.

E’ importante imparare a gestirle e a non farcele sfuggire. Come vedremo in questo articolo, se le minusvalenze non vengono compensate o recuperate entro i 4 anni successivi, queste non risultano più rilevanti ai fini fiscali.

Per non rilevanti intendo dire che le minusvalenze non potranno essere più recuperate e quindi compensate con le plusvalenze.

Dobbiamo inoltre ricordare che le plusvalenze (i guadagni) non sono tutte uguali.

Sembrerebbe naturale sostenere la piena compensabilità tra tutte le plusvalenze (i guadagni) e le minusvalenze (le perdite) in modo da pagare le tasse solo sull’importo netto derivante dalla gestione finanziaria.

Non è cosi.

La plusvalenza deve essere qualificante, ovvero essere prodotta da determinati strumenti finanziari successivamente (o nel medesimo anno a seconda dei casi) alla generazione della minusvalenza ed entro il termine dei 5 anni. Di converso la minusvalenza è persa.

Dopo questa premessa, analizziamo insieme passo dopo passo gli aspetti più importanti.

Cosa sono le minusvalenze e cosa significa avere minusvalenze?

cosa sono le minusvalenze

Come sempre è doveroso cominciare dalle basi. Come si calcolano le minusvalenze?

Una minusvalenza finanziaria è data dalla differenza tra il prezzo di vendita e il valore di carico di un determinato strumento finanziario.

Semplifichiamo con un esempio di minusvalenza.

Compriamo 100 azioni Apple nel 2020 a 10.000 euro. Queste azioni Apple due anni dopo valgono 5.000 perché il valore delle singole azioni è calato. Il prezzo di carico corrisponde al mio prezzo di acquisto, in questo caso 10.000 euro.

Decido di vendere il mio pacchetto azionario a 5.000 euro. Genero una minusvalenza (una perdita) pari a 5.000 euro.

Il funzionamento è simile al calcolo delle minusvalenze nel calcio: il differenziale tra il valore di cessione del calciatore con quello che avevo indicato nella contabilità della società.

Ci troveremmo nello scenario opposto (esempio di plusvalenza) se avessimo venduto le azioni a 15.000 euro, generando quindi una plusvalenza di 5.000 euro.

Se vendo azioni in guadagno, quindi generando una plusvalenza, andrò a pagare le relative tasse (imposta sostitutiva pari al 26% della plusvalenza).

Cosa succede se vendo azioni in perdita? In questo caso genero una minusvalenza.

Questa minusvalenza in caso di intermediario residente che applica il regime del risparmio amministrato (la quasi totalità delle banche italiane), confluirà nello zainetto fiscale.

Come si calcola lo zainetto fiscale? Lo zainetto fiscale è un contenitore che indica tutte le minusvalenze che l’investitore ha accumulato con indicazione degli anni di formazione e quindi di scadenza.

Potrai quindi vedere le tue minusvalenze tramite lo zainetto fiscale, disponibile nell’apposita sezione del sito della tua banca.

Sotto un punto di vista meramente fiscale, fare minusvalenze conviene quando ti aspetti di generare nel breve termine una plusvalenza qualificante in modo da neutralizzarla compensando la minusvalenza e non pagando quindi nuove imposte.

Nella prossima sezione andremmo ad analizzare il recupero delle minusvalenze.


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Come si recuperano le minusvalenze?

come si recuperano le minusvalenze

Cosa fare se si hanno minusvalenze?

E’ necessario compensarle con delle plusvalenze qualificanti.

Nota a margine: se il tuo intermediario applica il regime amministrato (come regola di massima considerate l’applicazione se la vostra banca è italiana, la non applicazione se è estera), per effetto del meccanismo fiscale sarà possibile compensare le plusvalenze solo nel caso in cui ci sia una minusvalenza pregressa. E’ quindi necessario prima generare una minusvalenza, e poi produrre una plusvalenza qualificante.

Nel regime dichiarativo (per intermediari esteri), dovendo fare dichiarazione dei redditi e non essendoci lo zainetto fiscale, è indifferente l’ordine in cui realizzo la plusvalenza e la minusvalenza.

Ora procediamo con un esempio di compensazione tra minusvalenze e plusvalenze.

Ipotizziamo che abbiamo generato perdite da ETF o fondi comuni due anni fa per 1.000 euro. Abbiamo deciso di comprare delle azioni che ora valgono 2.000 euro in più rispetto all’acquisto. Se ora procedo con la vendita, non pagherò alcuna imposta per i primi 1.000 euro, in quanto compensabili con le minusvalenze che avevo accumulato. Azzerate le minusvalenze compensabili, sarò tenuto al pagamento delle plusvalenze sulla porzione restante (1.000 euro).

Cosa è una plusvalenza qualificante?

Per semplicità trovi di seguito una tabella che indica quali plusvalenze sono compensabili con le minusvalenze generate dai vari strumenti.

Le plusvalenze sono indicate nelle righe, le minusvalenze nelle colonne. Facciamo un esempio: una plusvalenza di azioni o obbligazioni è compensabile con una minusvalenza di fondi o ETF. Una plusvalenza di ETF non è invece mai compensabile, quindi qualificante.

Plusvalenze/MinusvalenzeAzioni e obbligazioniFondi e ETFCertificatiETC/ETN
Azioni e obbligazioniSiSiSiSi
Obbligazioni ZCBIn parteIn parteIn parteIn parte
Fondi e ETFNoNoNoNo
CertificatiSiSiSiSi
ETC/ETNSiSiSiSi

E’ una tabella che sembra non finire. Cosa ci sta dietro?

L’impossibilità di compensare alcune plusvalenze con delle minusvalenze discende dalla distinzione tra la classificazione fiscale di reddito di capitale e reddito diverso.

I redditi di capitale sono sempre positivi, mentre i redditi diversi sono sempre negativi.

Quali minusvalenze si possono recuperare?

Solo le minusvalenze (che necessariamente appartengono alla categoria dei redditi diversi) non ancora scadute sono compensabili con quelle plusvalenze qualificanti (plusvalenze che appartengono anch’esse alla categoria dei redditi diversi).

Esemplifico quali redditi finanziari rientrano nei redditi di capitali, quindi quei redditi che non sono compensabili con minusvalene:

  • plusvalenze derivanti dalla vendita di ETF o quote di fondi comuni di investimento;
  • dividendi da azioni;
  • interessi da obbligazioni o titoli di stato.

Tra i redditi diversi invece troviamo (titoli e strumenti che compensano le minusvalenze):

  • plusvalenze di azioni e plusvalenze di obbligazioni (entro certi limiti)
  • redditi generati da certificati (senza limiti)
  • plusvalenze di ETC e ETN (come spesso viene impropriamente definito: “l’ETF sull’oro” rientra in questa categoria)

Quali obbligazioni posso impiegare per recuperare minusvalenze?

Nella tabella di compensazione delle plusvalenze e minsuvalenze ho indicato che non è sempre possibile compensare le obbligazioni zero coupon bond (ZCB).

Non è quindi possibile impiegare tutte le obbligazioni per compensare le minusvalenze.

Le obbligazioni zero coupon bond sono delle obbligazioni che non prevedono alcun pagamento di cedola o interesse. Vengono vendute sotto la pari e rimborsano a 100. Le si acquistano quindi ad un prezzo pari a 80, sono rimborsate a 100 e il guadagno è dato dalla differenza tra il valore di rimborso e il prezzo di acquisto (20).

In particolare, l’Agenzia delle Entrate ci richiede di distinguere quella componente in conto interessi (il reddito di capitale – quindi non compensabile) e quella legata alle fluttuazioni del prezzo del titolo (il reddito diverso).

I BTP che presentano una più elevata scadenza (duration), sono più indicati nella compensazione delle minusvalenze. Questo perchè la variazione nel livello dei tassi di interesse ha un impatto maggiore sul prezzo dell’obbligazione o del BTP nel caso di specie quando la scadenza è distante nel tempo.

Attenzione però a non generare ulteriori minusvalenze!

Certificates per recupero minusvalenze

Abbiamo detto che i certificati, rientrando nella categoria dei derivati, generano sempre redditi diversi. Le plusvalenze quindi prodotte dai certificates sono sempre compensabili con le minusvalenze che abbiamo in portafoglio.

Forte di questa certezza, il settore bancario ha creato dei certificati che hanno il solo fine di recuperare le minusvalenze.

Cosa hanno inventanto?

I certificati maxicedola: sono strumenti che distribuiscono un grosso coupon iniziale che produce immediatamente un reddito diverso. I flussi successivi dipendono poi dalle condizioni dello strumento.

A tal proposito bisogna valutare attentamente le condizioni dello strumento al di la del coupon iniziale.

Possono essere una soluzione “last-minute per recuperare le minusvalenze che sono ormai prossime alla scadenza. Rappresentano dei prodotti estremamente complessi per l’investitore e con dei costi di gestione elevati e molto spesso poco competitivi.

Cosa succede se non si recuperano le minusvalenze?

cosa succede se non si recuperano le minusvalenze

Il mancato recupero delle minusvalenze determina la loro perdita definitiva ai fini fiscali decorso il termine.

Quanto durano le minus? Le minusvalenze finanziarie in Italia hanno una durata di quattro anni solari successivi a quello in cui sono state realizzate.

Facciamo un esempio. Se realizzi una minusvalenza nel 2024, potrai utilizzarla per compensare future plusvalenze fino al 31 dicembre 2028. Per le plusvalenze prodotte dal 1 gennaio 2029, non sarà più possibile compensare. La minusvalenza quindi viene definitivamente persa.

Quando scadono le minusvalenze? Le minusvalenze quindi scadono in 5 anni: più precisamente possono essere utilizzate in compensazione fino al 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di generazione della minusvalenza


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A cosa serve la certificazione delle minusvalenze?

Quando si cambia intermediario finanziario, per esempio decidento di spostarsi dalla Banca X alla Banca Y, è consigliato richiedere al precedente istituto una dichiarazione.

Questa dichiarazione è chiamata certificazione delle minusvalenze (art. 6 comma 5 D.Lgs. 461/97).

Il documento serve a dimostrare e conservare il diritto a compensare le perdite (le minusvalenze) generate in passato con le future plusvalenze.

Se il nuovo istituto applicherà il regime amministrato, questa certificazione consentirà di alimentare lo zainetto fiscale.

La certificazione delle minusvalenze non è fornita solo quando ci si trasferisce da un istituto ad un altro.

In regime amministrato sono due i casi in cui questa può essere fornita:

  • trasformazione del conto in regime dichiarativo dal regime amministrato
  • chiusura del conto in regime amministrato

In ipotesi di trasformazione del conto in regime ddiciarativo, questa avrà validità solo a partire dal 1 gennaio dell’anno successivo. Con la chiusura del conto invece la certificazione potrà essere immediatamente spesa.

Le minusvalenze in dichiarazione dei redditi: dove si mettono nel 730?

minusvalenze dichiarazione redditi 730

Se il tuo istituto non applica il regime amministrato e/o hai optato per il regime dichiarativo, sarà necessario indicare nel 730 (dichiarazione dei redditi) i redditi prodotti dai tuoi investimenti.

Quali investimenti vanno dichiarati nel 730? Sicuramente dovranno essere dichiarati i redditi prodotti dagli investimenti (le plusvalenze, le minusvalenze, i dividendi, gli interessi, …).

Nel caso in cui gli investimenti siano all’estero, è inoltre necessario procedere con la compilazione del Quadro RW della dichiarazione ai fini del monitoraggio fiscale e del pagamento dell’imposta di bollo (IVAFE).

Le minusvalenze, rientrando nella categoria dei redditi (diversi), dovranno quindi essere sempre dichiarate nel caso in cui si applichi il regime dichiarativo.

Dove vanno messe le minusvalenze? E’ necessario indicare le minusvalene prodotte nel Quadro RT del modello redditi persone fisiche (il 730).

Potranno essere così compensate con eventuali plusvalenze realizzate nei quattro anni successivi.

Conclusioni

Gestire le minusvalenze efficacemente è fondamentale per ottimizzazione il proprio portafoglio di invesimenti. Compensarle con plusvalenze qualificanti consente infatti di ridurre l’imposizione fiscale e pagare le tasse solo sui guadagni netti.

La distinzione tra redditi di capitale e redditi diversi, nonchè le peculiarità del regime amministrato rispetto a quello dichiarativo, talvolta non ci consentono la compensazione delle minusvalenze accumulate.

Ciò detto, è importante ricordare che seppur importanti, i benefici fiscali legati alle minusvalenze non devono essere l’unica ragione che guida le nostre decisioni di investimento.

La gestione del proprio portafoglio finanziario deve basarsi su una strategia solida orientata da una corretta pianificazione finanziaria che passa per l’individuazione dei propri obiettivi di investimento.

I professionisti di Studio Tibaldo possono aiutarti in questo. Contattaci tramite il form che trovi nel menù principale. Puoi accedere anche tramite questo link: Contattaci!

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Commenti

28 risposte a “Come compensare e recuperare le minusvalenze nel 2025 con i tuoi investimenti”

  1. Ho letto con interesse ľarticolo sulle minusvalenze, grazie

    1. Buon pomeriggio Alvaro, la ringrazio per il commento! Se ha piacere di essere supportato dai professionisti di Studio Tibaldo riguardo a tematiche finanziarie, non esiti a contattarci tramite questa pagina: Contattaci!

    2. Faccio uno esempio classico:nello stesso giorno prima vendo in borsa1000 azioni ENEL con minus valenza di 1000 euro dopo alcune ore vendo 2000 azioni MEDIOBANCA con plus valenza 4000 euro.Faccia il calcolo dettagliato ?

      1. Buon pomeriggio Domenico, non mi è chiarissima la domanda ma provo a rispondere. Se realizza una minusvalenza nel giorno x e una plusvalenza nel giorno x + 1, potrà compensare la minusvalenza realizzata con la successiva plusvalenza. Questo naturalmente fino a capienza della minusvalenza. Nel caso, se realizza una minusvalenza di 2.000 euro ed una successiva plusvalenza di 4.000, le imposte saranno versate solo sui 2.000 restanti.

        1. Scusi, ma le minusvalenze non si recuperano solo sulle tasse del capital gain? Quindi su 4000 di plusvalenza poniamo tassati al 26% recupererò circa 1000 di minusvalenze e me ne resterebbero ancora 1000 da recuperare successivamente. O mi sbaglio?

          1. Buon pomeriggio Paolo, penso sia solo una questione di confusione nei termini. Una plusvalenza è il differenziale positivo che deriva da una vendita, una minusvalenza è il differenziale negativo. Se realizza una minusvalenza di 2.000 euro (differenziale negativo), potrà compensarla con le successive plusvalenze fino ad un ammontare massimo di 2.000 euro. Se la successiva plusvalenza è di 4.000 euro, 2.000 euro verranno compensati, 2.000 euro residui sconteranno l’aliquota del 26% liquidando 520 euro di imposte. Se ha piacere di ricevere un’analisi gratuita del suo portafoglio, ci contatti tramite questa pagina.

  2. Buongiorno, avrei una domanda sulla gestione minusvalenze.
    Se oggi vendo realizzando una plusvalenza ma non ho minusvalenze da utilizzare in questo anno, la mia plusvalenza può utilizzare minusvalenze anche scadenti in anni successivi?
    Grazie

    1. Buon pomeriggio Edoardo, se utilizza il regime amministrato (solitamente quando ci si interfaccia con una banca locale) non è possibile utilizzare minusvalenze successivamente prodotte in quanto la banca effettua immediatamente la trattenuta. Con il regime dichiarativo si ha possibilità di compensare anche le minusvalenze prodotte successivamente ma nel limite dell’anno solare. Se avesse piacere di approfondire può prenotare una prima consulenza gratuita tramite questa pagina: consulenza finanziaria.

  3. Buongiorno,
    volevo sapere se ha senso creare prima minus valenza o se (ove sempre possibile)sia preferibile continuare a vendere sempre titoli con “gain”e pagare il 26% sulle plusvalenze.
    Grazie

    1. Buongiorno Patrizia, in ottica di efficientamento fiscale, se possibile è sempre conveniente generare prima le minusvalenze al fine di compensarle con le plusvalenze attese. Per una analisi dettagliata del suo portafoglio e per l’efficientamento dello stesso le chiederei di contattarmi tramite la seguente pagina per un primo incontro gratuito.

  4. salve, a seguito di rimorso delle quote dei Fondi Comuni d’investimento, Poste Italiane ha certificato che ho una minusvalenza di E.162,25 anno di realizzazione 2022 e anno di utilizzo 2026.La domanda: è possibile recuperare le minusvalenze nel 730 e in che quadro le inserisco? Ho cercato nel quadro “T” ma non mi genera nessun credito. E’ vero che se non ho un reddito da capitale non posso dedurre la minusvalenza?
    Grazie per la risposta.

    1. Buonasera Mina, la minusvalenza certificata da Poste Italiane (ad esito probabilmente di chiusura del conto di investimento) può essere utilizzata in un altro regime amministrato (es. altra banca) o in regime dichiarativo. In quest ultimo caso, se opta per utilizzarla in dichiarazione dei redditi, deve aver prodotto dei redditi diversi. I redditi di capitale infatti non generano mai minusvalenze e quindi non possono essere compensati. Se ha piacere di approfondire il tema e iniziare con noi un percorso di consulenza, può prenotare un primo incontro gratuito alla seguente pagina:

  5. Buongiorno,
    io avevo, da anni Btp 5% 9/40 46.000 con PMC a euro 69.777, li ho venduti il 30/04/25 incassando 51.677 (minusv 18.100 euro circa, giusto?).
    Poi avevo Btp 5% 8/39 54.000 con PMC a euro 70.233, venduti il 30/04/25 a 60.562 (minusv 9.670 euro circa, giusto?)
    Poi avevo 4500 Azioni Stellantis venduti il 30 aprile in perdita di circa 2.991 euro
    Infine avevo 1200 Azioni Stmicroelectron venduti il 30 aprile in perdita di circa 5.420 euro
    Prima della vendita di questi Btp e azioni, avevo già una minusvalenza residua di circa 12.063 euro (prima del 30 aprile).
    Quindi, se faccio la somma 12.063 + 5.420 + 2.991 + 9.670 + 18.100 = 48.244 euro (totale minusvalenze residue)
    Nella posizione fiscale (aggiornata al 08 maggio), il sito della Banca mi indica una minusvalenza residua di 27.432 euro (contro i 48.244 euro dei miei calcoli)
    Dove sbaglio?

    1. Buon pomeriggio Antonino, ha per caso realizzato nel frattempo qualche plusvalenza (no distribuzione di dividendi o plusvalenze da ETF e fondi)? In alternativa la minusvalenza già in portafoglio (pre-30 aprile) potrebbe essere andata in scadenza. Le minusvalenze hanno “validità fiscale” per 5 anni. Avrei necessità di visionare l’estratto conto e il suo dossier titoli per giungere ad una puntuale risposta. Se ha piacere di intraprendere un percorso di pianificazione finanziaria – che comprende tra le altre cose una corretta gestione delle minusvalenze – può prenotare una prima chiamata conoscitiva gratuita tramite il seguente link: https://www.studiotibaldo.com/consulenza-finanziaria/. A presto!

  6. Ho minus da recuperare 2021/22/23/24/25. Adesso sto facendo diverse migliaia di € di plus. In che ordine temporale vanno a compensare le minus? Prima quelle del ‘25 o si parte dal ‘21 prima che scadano?

    1. Buonasera Umberto, saranno trasferite/compensate per prime le minusvalenze con data più vecchia, quindi nel suo caso quelle del 2021. Mi raccomando sempre di verificare con l’intermediario che non sia previsto un trattamento diverso. Salvo eccezioni viene infatti rispettato l’ordine cronologico. Se ha piacere di approfondire la questione o ricevere un’analisi gratuita del suo portafoglio, può prenotare un primo incontro conoscitivo tramite questa pagina.

  7. Buongiorno io ho un minus di più meno 10000€ che non è scaduto posso recuperarlo sulla richiesta del 730

    1. Buon pomeriggio Ciro, deve verificare se le minusvalenze sono state prodotte in regime amministrato (in linea di massima quando si utilizza una banca italiana) o in regime dichiarativo (con banca estera). Nel secondo caso dobbiamo inserire in dichiarazione le minusvalenze. Mi contatti tramite questa pagina per gestire al meglio le minusvalenze (non perderle e compensarle efficientemente).

  8. buon pomeriggio,

    Ho delle plusvalenze realizzate nel 2024 in un conto con regime amministrato, potrei ancora compensarle in sede di 730 con altre minusvalenze che ho in scadenza nel 2024 ?

    Nel documento di certificazione delle minusvalenze (anch’esse realizzate su un conto in regime amministrato) trovo scritto questo
    “Le suddette minusvalenze potranno essere portate in deduzione, non oltre il quarto periodo d’imposta successivo a quello del realizzo, dalle plusvalenze, proventi e differenziali positivi realizzati nell’ambito di altro rapporto in regime di risparmio amministrato, ovvero portate in deduzione dalle plusvalenze realizzate in regime di dichiarazione”

    grazie
    Leonardo

    1. Buon pomeriggio Leonardo, no, per compensare delle plusvalenze in regime amministrato (già realizzate) è necessario che l’intermediario riconosca ex-ante le minusvalenze. Non è piu possibile compensarle ex-post. Se ha piacere di essere assistito nella gestione del suo portafoglio finanziario da un consulente finanziario abilitato e indipendente (ivi inclusa la corretta gestione delle minusvalenze), può fissare un primo incontro gratuito tramite la seguente pagina.

  9. Articolo ben fatto, grazie!
    Non sono sicuro di aver capito come gestire e non perdere sul 730 una minusvalenza maturata nel 2024.
    Compilo il quadro T del 730, dove però non mi esplicita la minusvalenza da utilizzare i prossimi anni, quindi poi faccio un’integrativa con il Persone Fisiche dove compilo il quadro RT e lì mi calcolerà la minusvalenza da utilizzare i prossimi anni.
    Oppure il 730 lo invio senza compilare il quadro T e poi faccio l’integrativa col Persone Fisiche e il quadro RT compilato

    1. Buonasera Mauro, non mi è chiaro cosa intende con “non mi esplicita la minusvalenza da utilizzare i prossimi anni“. Può sempre fare il modello persone fisiche ed evitare il 730 salvo crediti da recuperare rilevanti.

  10. Avatar Mauro Terenzi
    Mauro Terenzi

    Nel persone fisiche 2023 relativo al 2022 ho avuto delle minusvalenze che mi ha calcolato automaticamente nel campo RT23 colonna 1: Plusvalenze (RT21– RT22 col. 3) (ovvero Minusvalenze ….)
    Inoltre tali minusvalenze venivano ribadite in RT93 ( SEZIONE V Minusvalenze non compensate nell’anno) potendo esplicitare a che anno si riferivano tali minusvalenze, con la possibilità di esplicitare anche il 2022, cioè l’anno a cui si riferiva la dichiarazione
    Quest’anno nel quadro T 730/2025 posso dichiarare come sul Persone Fisiche i corrispettivi di vendita e di acquisto, ma non trovo un campo dove esplicita le minusvalenze del 2024.
    Anche nella “Sezione VII Minusvalenze non compensate nell’anno” vi sono diverse colonne dove inserire le eccedenze relative a vari anni, ma a differenza del Persone Fisiche non vi è la colonna relativa all’anno al quale si riferisce la dichiarazione, il 2024
    Il prossimo anno ovviamente vorrò sfruttare questa minusvalenza. Facendo il 730 la perdo? Sono costretto fare il Persone Fisiche? Come integrativa?
    Grazie

    1. Buon pomeriggio Mauro, mi contatti in privato per un’analisi della sua dichiarazione dei redditi.

  11. Buongiorno, mi perdoni ma sono inesperta. Ho avuto da ING la certificazione minusvalenze , per una lista di titoli che riportano le singole le minusvalenze. Questi importi sul 730 precompilato dove devono essere inseriti e che benefici fiscali avrei, considerato che non ho più nulla investito e quindi non avrò plusvalenze?Grazie

    1. Buon pomeriggio Giulia, immagino che il conto ING fosse in regime amministrato. A seguito di chiusura, l’intermediario le ha fornito un certificato delle minusvalenze che può portare in dichiarazione o consegnare ad un altro intermediario. Queste minusvalenze potranno essere recuperate solo se decide di investire (salvo che non vadano a scadenza prima e quindi risultino inutilizzabili). In quanto consulenti finanziari, la possiamo assistere in questo. Può prenotare una prima chiamata conoscitiva gratuita tramite questa pagina.

  12. Buonasera dottore,

    ho una minus del 2022 derivante dalla vendita in azioni.
    Vorrei sapere se posso recuperare tale minus vendendo delle sterline d’ oro che mi sono state regalate (non ho fattura di acquisto essendo regalo).
    Grazie
    Saluti
    Gianluca

    1. Buonasera Gianluca, è possibile recuperare la minus solo se questa è passata per dichiarazione e non per un dossier titoli in regime amministrato. La minusvalenza in dichiarazione verrà quindi compensata con la plusvalenza derivante dalla vendita delle sterline d’oro (reddito diverso). Mi contatti in privato se ha piacere di approfondire.

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