L’imposta di bollo è una vera e propria patrimoniale che lo stato Italiano ci chiede di pagare al superamento di un certo ammontare sul conto corrente o per la semplice detenzione di un investimento finanziario.
L’imposta di bollo è in misura fissa sui conti correnti (34,20 euro o 100 euro) e proporzionale sui conti di deposito e sui dossier titoli (2% su azioni quotate, titoli di stato, altri investimenti finanziari).
L’imposta viene applicata direttamente dall’intermediario finanziario che agisce in qualità di sostituto di imposta. Se hai una banca italiana non sarà quindi necessario inserire il conto corrente o il dossier titoli in dichiarazione.
Se stai pensando di aprire un conto estero per evitare di pagare l’imposta di bollo stai sbagliando. Entra in gioco l’IVAFE: il fratello gemello dell’imposta di bollo che colpisce conti correnti e dossier esteri. Vale una medesima conclusione per le criptovalute, con l’applicazione dell’imposta sulle criptovalute.
Ci sono delle modalità per ridurre o evitare legalmente di pagare l’imposta di bollo, le andiamo ad esaminare in questo articolo dopo una presentazione delle differenti casistiche.
- Cos'è l'imposta di bollo e chi è tenuto a versarla?
- L'imposta di bollo sul conto corrente
- L'imposta di bollo sul conto deposito
- L'imposta di bollo sui prodotti finanziari e sugli investimenti
- Come viene calcolata l'imposta di bollo? Un esempio pratico
- Quante volte si paga l'imposta di bollo?
- L'IVAFE: l'imposta di bollo sui conti correnti esteri e sugli investimenti esteri
- Come ridurre o evitare di pagare l'imposta di bollo?
- Conclusioni
Cos’è l’imposta di bollo e chi è tenuto a versarla?
L’imposta di bollo è un tributo che il contribuente è tenuto a versare nel caso in cui abbia:
- un conto corrente con soglia di giacenza media superiore a 5.000 euro annui
- un conto deposito, a prescindere dalla soglia di giacenza media
- un investimento finanziario come un’azione quotata, un fondo comune o un titolo di stato
Perché bisogna pagare il bollo? Perché ce lo impone lo stato per il semplice fatto di detenere un conto corrente o un investimento finanziario. E’ una vera e propria patrimoniale.
Se il conto corrente o il deposito titoli è aperto presso una banca, questa si impegnerà ad effettuare l’addebito con cadenza trimestrale o annuale e verserà quanto dovuto allo stato. Agisce in qualità di sostituto di imposta.
Se invece il soggetto è estero, non sarà tenuto a versare per vostro conto l’imposta di bollo, quindi dovrete andare in dichiarazione e farlo autonomamente.
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Non riceviamo nessuna commissione, provvigione o incentivo per gli investimenti che ti andremo a consigliare. In altre parole, facciamo solo il tuo interesse.
L’imposta di bollo sul conto corrente

Quando si paga l’imposta di bollo sul conto corrente? Quanti soldi tenere sul conto corrente per non pagare le tasse?
Come brevemente anticipato, l’imposta di bollo sul conto corrente si paga quando la soglia media di giacenza è superiore ai 5.000 euro.
Cosa succede se si superano i 5000 euro? Se si superano i 5.000 euro la banca ci addebiterà l’imposta di bollo su ogni conto corrente che è oltre-soglia.
Se invece si superano i 10.000 euro non ci sarà una duplicazione dell’imposta, questa rimarrà pari all’importo di 34,20 euro per le persone fisiche o 100 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
E’ quindi conveniente mantenere un numero di conti correnti limitato, al fine di ridurre l’imposizione.
Devi però ricordare che i conti correnti in Italia sono tutelati dal fondo interbancario dei depositi fino ad un ammontare massimo di 100.000 euro. E’ quindi consigliabile mantenersi al di sotto di questo importo.
Un’ultima precisazione. Spesso viene chiesto “come vengono tassati i soldi sul conto corrente?”
Devi distinguere l’imposta di bollo che si applica per il semplice fatto di detenere un saldo medio maggiore di 5.000 euro sul conto corrente (34,20 euro) dalle imposte sui redditi, ovvero sugli interessi che maturano sul saldo depositato (26% degli interessi).
L’imposta di bollo sul conto deposito
L’imposta di bollo sul conto deposito non è più fissa ma è proporzionale a quanto versato nel conto deposito. L’imposta di bollo sul conto deposito è quindi pari al 0,2% o 2 per mille della giacenza.
Questo significa che su un deposito di 10.000 euro, l’imposta di bollo annuale sul conto deposito, sarà pari a 20 euro.
Non è previsto un ammontare massimo per le persone fisiche mentre per i soggetti diversi dalle persone fisiche (ad esempio le aziende) questa non deve superare i 14.000 euro annui.
Quando si paga l’imposta di bollo sul conto deposito?
Il pagamento è funzione della rendicontazione, quindi quando ti viene consegnato l’estratto conto. Se è trimestrale, l’imposta di bollo sarà ripartita per quattro volte all’anno, se è annuale solitamente al 31 dicembre ti verrà detratto dal tuo saldo del conto deposito l’imposta dovuta.
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L’imposta di bollo sui prodotti finanziari e sugli investimenti

Anche per i prodotti finanziari come azioni quotate, fondi comuni di investimento e ETF è dovuta un imposta di bollo pari al 2 per mille (o 0,2%) degli importi presenti nel dossier titoli.
L’imposta si applica sul valore di mercato dei titoli, non sul prezzo di acquisto. In mancanza si fa riferimento al valore nominale o di rimborso.
Anche in questo caso, per i soggetti diversi dalle persone fisiche c’è un limite massimo di 14.000 euro, mentre per le persone fisiche questa imposta non prevede alcun ammontare massimo.
Con patrimoni finanziari superiori a 7 milioni di euro quindi conviene investire per il tramite di un’entità diversa dalla persona fisica, come una società semplice.
Anche in questo caso, non devi confondere l’imposta di bollo (una patrimoniale pari al 2 per mille – a prescindere dai guadagni prodotti) con le imposte sui redditi generati dai tuoi investimenti (pari al 12,5% o al 26% .
Come viene calcolata l’imposta di bollo? Un esempio pratico
Quanto costa tenere 100.000 euro sul conto corrente? Come si calcola la giacenza media per l’imposta di bollo?
Faccio un esempio ipotizzando di essere una persona fisica con un conto corrente con 100.000 euro e un dossier titoli presso la mia banca che mi ha consigliato due fondi di investimento. L’investimento iniziale è stato pari a 50.000 euro, ora questi due fondi valgono complessivamente 200.000 euro.
Il conto corrente supera la soglia di giacenza media, ad inizio anno infatti avevo 80.000 euro, ne ho depositati 20.000 e a fine anno mi ritrovo con 100.000 euro.
L’imposta di bollo sul conto corrente sarà quindi pari a 34,20 euro per anno, con applicazione trimestrale dato che l’estratto conto lo ricevi quattro volte all’anno.
L’imposta di bollo sul dossier titoli sarà pari a 200.000 euro * 2 per mille, quindi 400 euro all’anno.
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Quante volte si paga l’imposta di bollo?

La banca agendo come sostituto di imposta, va ad applicare l’imposta di bollo seguendo la modalità di rendicontazione. Ora te lo spiego meglio.
Quante volte all’anno si paga l’imposta di bollo sul conto corrente?
Se la banca ti invia un estratto conto ogni trimestre, l’imposta di bollo pari a 34,20 euro per le persone fisiche sarà ripartita e addebitata per 4 volte (ogni trimestre) e per un importo pari ad 8,55 euro.
Di converso, se viene inviato un unico estratto conto, l’imposta di bollo sarà pagata annualmente e solitamente al 31 dicembre.
L’IVAFE: l’imposta di bollo sui conti correnti esteri e sugli investimenti esteri
Le banche e gli altri intermediari residenti in Italia sono tenuti ad addebitare l’imposta di bollo al cliente.
Questo non è il caso per le banche estere.
Se decido di aprire un conto corrente in Svizzera, la banca Svizzera non è tenuta ad addebitarmi l’imposta di bollo italiana. Questo accade sia per i conti corrente che per i dossier titoli.
La normativa prevede però un duplice obbligo:
- il monitoraggio fiscale: al superamento di 15.000 euro annui (anche in un solo giorno) sarà necessario indicare nel quadro RW della dichiarazione dei redditi il conto corrente estero
- il pagamento dell’IVAFE (imposta di bollo sugli attivi finanziari esteri): al superamento della giacenza media di 5.000 euro sarà necessario pagare l’IVAFE sui conti correnti pari a 34,20 euro per le persone fisiche, sulle attività finanziarie detenute all’estero l’imposta sarà proporzionale e pari al 2 per mille
Anche qui non devi confondere quelli che sono gli obblighi di monitoraggio fiscale dagli obblighi di pagamento dell’IVAFE.
Come puoi ben vedere, anche con conti correnti o attivi esteri, cambia il nome dell’imposta ma il prelievo tributario è allineato.
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Come ridurre o evitare di pagare l’imposta di bollo?

Chi non paga l’imposta di bollo e come evitare di pagare l’imposta di bollo sul conto corrente? Ci sono degli specifici casi di esenzione per i conti correnti e i libretti di risparmio:
- per le persone fisiche con una giacenza inferiore ai 5.000 euro annui media, non si applica l’imposta di bollo pari a 34,20 euro
- le organizzazioni non lucrative (ONLUS, APS, ASD) sono esentate dal pagamento dell’imposta di bollo
Ci sono infine dei casi in cui la banca, come attività promozionale, va a versare al posto tuo l’imposta di bollo. Ci sono quindi delle banche che non fanno pagare l’imposta di bollo, ma è un incentivo che offrono per l’apertura del conto corrente, non una modalità prevista dalla normativa.
Per non pagare l’imposta di bollo sulla carta di credito (2 euro se l’estratto conto mensile supera i 77,47 euro) sarà necessario non procedere con l’emissione di un estratto conto o effettuare movimentazioni sulla carta di credito inferiori a 77,47 euro.
Non sono previste esenzioni sui dossier titoli e quindi sugli investimenti finanziari. Per le persone fisiche questa imposta non avrà un limite massimo e si applicherà in misura proporzionale e pari al 2 per mille.
Per patrimoni consistenti (superiori a 7 milioni di euro), potrebbe convenire utilizzare strutture societarie come la società semplice per usufruire del tetto massimo pari a 14.000 euro annui e quindi ridurre l’incidenza dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari.
Conclusioni
L’imposta di bollo sui conti correnti e sugli investimenti finanziari è un tributo che deve essere pagato:
- in misura fissa sui conti correnti e pari a 34,20 euro per le persone fisiche o 100 euro per gli altri soggetti mentre
- in misura variabile sui dossier titoli (azioni, fondi comuni, ETF, …) e sui conti deposito e pari al 2 per mille.
Ci sono dei casi di esenzione che permettono di non pagare l’imposta. Sono riconducibili in larga parte a tutte quelle posizioni contenute o meritevoli di tutela (es. associazioni), ritenute quindi dal legislatore non soggette ad imposizione.
Non essendo previsto un ammontare massimo per le persone fisiche nell’imposta di bollo sugli investimenti finanziari, potrebbe essere conveniente utilizzare una struttura societaria per ridurre questo carico impositivo.
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